1^ classificata
Attese gioie 1.
di Fedeli Ivan Ornago ( MB )
Sorridi mentre si allarga la vista
Lo sguardo biondo sulle cose belle
dei prati. E’ questa la pace, un’assenza
una minaccia di quiete assolata.
dal mondo abitato senza preavviso,
Scivola un’estate dura, s’attempa
nel vento promesso agli alberi e va
perdendosi tra voci e passi lenti
finché vuole. Un tempo così da prendere
per strada, le storie nascoste, chi
al volo contando le foglie, i volti
viene chi sta lasciando di sé un peso
d’aria, una gloria sorpresa in un attimo
prima di andarsene, sentirsi in sospeso.
2^ classificata
Sera
di Raimondi Daniela Saltrio (VA)
La sera mia madre tornava dalla fabbrica
le mani stanche e due baci distratti.
La luna imbiancava il cortile :
la bambola senza braccia, e i cuori malati,
le ore del giorno strizzate nel secchio.
La luce in cucina
illuminava a stento il silenzio dei muri
e la fronte accaldata,
quella macchia di febbre
che chiamavano infanzia.
Seduto in disparte mio padre fumava,
pensando ad un’altra.
3^ classificata
Come spero di te di Ingranata Lucia
Ho avuto un dolore che mi teneva lontano dalla porta
le lettere ammucchiate hanno perso l’ordine di arrivo
“ io sto bene, come spero di te “
Io ho smesso l’amore, come un vestito stretto,
come un lutto dai termini scaduti, nel cuore
c’era un difetto di pronuncia e troppo blu di Prussia
ora vernicio tutto d’amaranto massaggiandomi
il costato e invidio i cani, il loro tempo
malcontato .
Premio speciale in memoria della poetessa Anna Ferreri
Sapevo di te Nesci Antonio Modena
Sapevo di te, della tua storia lunga
del tuo pensiero, sapevo dell’inconscio ritmo
che ci ha giocati
Quando parlo di te, avverto ancora
quelle voci che rimbalzano nel cuore,
torna l’ultimo passo insieme.
Ma io lascio sempre la finestra aperta
per i profumi e i sogni, per l’aria che ci racconta
col suono di campane le chiacchiere e le radici
e il masticare amaro di ogni mio compagno.
Tu sai, che nulla si racconta all’infinito, nulla
che non abbia nome, o sogni,
per questo vado cercando la via delle stelle cadute
per capire se siamo noi i figli e se torniamo a loro
un giorno. Così lego tutto ciò che scorgo
al pulsare del cuore
e mi soffermo a cantare la ninna-nanna della luna
quando la notte
tace, quando tutto dorme
e si fa sognare, così anche tu
ti infili nelle maree di luce, e i giochi,
aspettando l’alba che porta il tuo nome al cuore.